“ Le pagine del diario di Anna Frank interpretate dagli studenti dell’Augusto Righi “

Venerdì 12 giugno ero già sveglia alle sei: si capisce, era il mio compleanno!…Subito dopo le sette andai da papà e mamma e poi nel salotto per spacchettare i miei regalucci. Il primo che mi apparve fosti tu, forse uno dei più belli fra i miei doni…Ora devo smettere di scrivere. Diario mio, ti trovo tanto bello!…”

Sono alcuni brani della pagina iniziale di uno dei libri più conosciuti al mondo. “ Il diario “ di Anna Frank è un documento che racconta con estrema semplicità e partecipazione emotiva alcune sequenze dell’olocausto perpetrato dal regime nazista contro gli ebrei nell’ultimo conflitto mondiale. Pagine di storia quindi scritte da un’adolescente che ha inteso affidare al suo diario i propri pensieri, le sue speranze che la proteggevano comunque dalla tragedia della guerra, che si svolgeva attorno a lei e che alla fine prevalse, uccidendola nel campo di sterminio di Auschwitz.

Gli studenti dell’istituto Augusto Righi di Taranto si sono cimentati da alcune settimane nelle riflessioni sul diario della martire ebrea. Sotto la guida delle professoresse Troso Irma, Lemma Anna Rita e Carmen Caputo lunedì 27 gennaio 2020, nel salone delle conferenze gli studenti di alcune classi hanno letto brani scelti fra le pagine di questo diario (forse il più famoso del mondo ), scritto con la semplicità di una fanciulla di tredici anni, che ha attraversato gli orrori dell’ olocausto con gli occhi della speranza.

Gli studenti hanno letto dieci brani, nei quali si sono impegnati ad interpretare i sentimenti di Anna Frank, la quale, per sfuggire ai rastrellamenti che avvenivano nella sua città di Amsterdam, si nascose con la sua famiglia in un appartamento segreto dal 9 luglio 1942 fino al giorno in cui furono scoperti, nell’agosto del 1944. Poco più di due anni di cattività in cui la famiglia Frank, il padre, la madre, lei Anna e la sorella Margot avrebbero condiviso uno spazio di pochi metri con altri fuggiaschi: la famiglia Van Daan e il dentista Dussel, tutti erano obbligati a sopravvivere nel silenzio e limitando all’essenziale ogni movimento. Anna Frank riuscì a descrivere nel suo diario con grande naturalezza la vita che si svolgeva in quel luogo fuori dal mondo, più volte il suo raccontare diventa un apprezzabile fatto narrativo, specialmente quando smette di elencare gli avvenimenti della giornata e procede con una descrizione snella, ma precisa, su alcuni aspetti psicologici dei rifugiati. L ‘ultima pagina del diario si ferma al primo agosto del 1944, uno squarcio intimistico, alcune confessioni, una malinconia velava gli episodi consueti di quella giornata. Dopo qualche giorno la polizia fece irruzione nell’alloggio segreto: i Van Daan e il dentista Dussel vengono condotti in un campo di concentramento in Olanda, la famiglia Frank, perché ebrea, fu inviata nel campo di sterminio di Auschwitz, dove troveranno la morte prima la madre, poi Anna ( forse morta di tifo nel marzo del 1945 ) quindi la sorella Margot. Il padre, Otto Frank si salverà e consentirà la pubblicazione del diario della figlia, che viene trovato nascosto in un angolo dell’appartamento – rifugio.

Una lettura sull’ olocausto “ è il titolo di questa iniziativa, che fa parte del programma di conferenze del progetto “ Tutti in biblioteca “ , che il dottor Litti Vito Donato realizza ormai da molti anni nell’Istituto Augusto Righi di Taranto, mirando alla formazione culturale e civica dello studente, proponendo temi e problemi della nostra società.