Quest’anno ricorre il quinto centenario dalla morte di Leonardo da Vinci ( morì ad Amboiseil 2 maggio del 1519 ) e il mondo della cultura di tutto il mondo ha onorato questa ricorrenza del genio del Rinascimento italiano con una infinita serie di manifestazioni, mostre, convegni, studi che hanno il merito di divulgare la poliedrica attività scientifica e artisticache Leonardo ha svolto prima a Firenze presso la bottega del Verrocchio, poi a Milano come ospite nella signoria degli Sforza quindi nel suo lungo itinerario nei molti stati italiani dove ha lasciato molti capolavori della sua arte e, soprattutto, ha condotto i suoi studi, che hanno reso geniale tutta la sua attività scientifica. Nel novero delle manifestazioni più importanti che lo celebrano ricordiamo almeno quella che si sta tenendo al Louvre di Parigi ( che lo ricorda con il nome francese Leonard ), quella di Milano presso il museo Poldi Pezzoli e altre piccole e grandi mostre che si stanno svolgendo nelle istituzioni culturali e accademiche su tutto il territorio nazionale.
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Fra le iniziative per ricordare la poliedrica personalità dell’artista scienziato italiano s’inserisce la mostra “ Paesaggi leonardeschi. Arte e ragionamentisulla natura“ che è stata inaugurata Sabato 7 dicembre ore 10,00 presso l’istituto Augusto Righi di Taranto,organizzata nell’ambito del progetto “ Tutti in biblioteca “.
La manifestazione come si evince dal titolo segue un tracciato ben preciso. Il curatore della mostra, il dott. Vito Donato Litti sostiene che:” si è cercato di rilevare un aspetto del quadro leonardesco e di analizzarne il paesaggio, che è un misto fra gioia artistica e riflessione costante sulla natura.
Nella mostra sono esposti 10 riproduzioni a stampa dei quadri fra i più noti della carriera artistica di Leonardo (la Vergine delle rocce, la Madonna dei Fusi,la Gioconda, il Cenacoloecc…), il filo conduttore di questa sequenza è la maestria e la genialità del suo autore che ha saputo coniugare al meglio la bellezza della natura con i suoi ragionamenti scientifici,che si evincono dalle sue pennellate di prodigiosa fantasia. Ad avvalorare l’inserimento dei suoi studi nella pittura sono i suoi disegni, che costituiscono la tavolozza dalla quale il grande artista intingeva il pennello.
Nella mostra si espongono qualche decina di disegni delle migliaia che costituiscono il “Codice Atlantico “, fra questi si potranno riconoscere quelli più noti, che compaiono abitualmente nelle nostre antologie e nei testi scientifici; nella grande sala espositiva si è riprodotto il tavolo di lavoro di Leonardo con alcuni oggetti ricostituiti ad arte nella legatoria Al. PA. di Aldo Stagno, che è stato il vero promotore di tutta l’iniziativa sul grande genio del Rinascimento italiano.
A ricordo di questa manifestazione si è stampato il catalogo della mostra, nel quale sono riportate le immagini dei quadri in esposizione, sottolineate da alcune pennellate di poesia che descrivono questa luminosa sequenza artistica di uno dei più importanti artisti italiani.
La mostra resterà aperta fino al 14 dicembre 2019, tutti i giorni al mattino dalle 10,00 alle 13,00, nel pomeriggio dalle 17,00 alle 18,30. La cittadinanza è invitata.
“…e l’acqua che tocchi dai fiumi
è l’ultima di quella che andò
e la prima di quella che viene.
Così è il tempo presente.
Leonardo
Chiunque ascolti questa frase potrebbe trarsi in inganno. E’un filosofo, dice qualcuno. No, non lo è. Allora un grande poeta, dice l’altro. No, non lo è.
Si, è proprio lui, lo scrittore, lo scrittore, un grande scrittore del Cinquecento. No, no, no, non è colui che voi dite…..e allora….chi è costui?
Ma è Leonardo!
Guardate… il nome di Leonardo non si dice, il nome di Leonardo corrisponde all’immagine di qualcosa che lui ha prodotto, che lui ha inventato.
Per esempio, il nome di Leonardo fa pensare a quel disegno (autoritratto). Chi nella vita non abbia trovato quel disegno impresso su qualche oggetto: un manifesto, una foto, la copertina di un libro, la sequenza filmica e così via.
Il nome di Leonardo è un nome ricorrente nelle pagine della nostra scienza moderna…
Il nome di Leonardo corrisponde a quel volto lì… guardate, non è firmato, ma nei cinque continenti si può non sapere che quel ritratto sia Monna Lisa. Ma tutti sanno che quel quadro è un Leonardo.
Raffiniamo la nostra ricerca e vediamo quest’ artista come uomo di corte:in uno deipiù belli periodi della Storia d’ITALIA, un periodo storico fra i più importanti dell’umanità. IL RINASCIMENTO.
Il nome di Leonardo vaga sui disegni di castelli strabilianti, che non riuscì a realizzare per gli eccessivi costi.
Il nome di Leonardo è impresso in un capitolo specifico della storia dell’Arte italiana: è importante perché è l’arte di Leonardo.
Il nome di Leonardo è stampato nel cuore dei musei di tutto il mondo: il Louvre, l’Ermitage , Città del Vaticano. ….
Il nome di Leonardo è davanti alla fortificazione delle Mura di Lucca, che il Signore di quella città gli commissionò.
Il nome di Leonardo compare nella storia della matematica….negli studi di anatomia ….negli studi di botanica… negli studi di zoologia, sugli uccelli…negli studi di meteologia …negli studi della teccnica…
Studi…studi… studi….quanti studi fece quest’uomo del Rinascimento Italiano!
Ovunque nel campo del sapere sia nell’arte che nella scienza c’è la sua impronta… il suo nome. Ecco perché,” Voxpopuli“ si dice: “….ma è LEONARDO“
Guardate, quando io ero un ragazzo, come voi, ero appena uscito dai sogni d’infanzia e la vita mi aveva “ scaraventato “ in un campo sterminato, oceanico. Era la vita degli adulti. Ed ero impreparato a percorrere quei sentieri. Ricordo che in quei giorni, in cui mi sentivo così sbattuto da una parte all’altra, mi capitò di studiare una pagina di storia: il RINASCIMENTO ITALIANO. E per tutta ragione me lo ritrovai ancora nel mezzo: la sua immagine, la sua poliedrica personalità era lì che mi osservava e docilmente, ma con severità, mi diceva che ero ormai un adulto, ed un adulto ha delle responsabilità verso i suoi cari, verso i suoi amici, verso il mondo che lo circonda. Ancora lui, con tenerezza, con pazienza Leonardocome un grandeamicomi tenne per mano conducendomi per le strade labirintiche del sapere umano. Poi …quando lo persi di vista, mi ritrovai fra gli appunti un suo scritto, un codice che non è stato ancora inventariato fra i suoi. Quel che si racconta in detto codice successe veramente in una delle mille e mille classi degli istituti tecnici dell’Italia di oggi.
Chissà se…” Leonardo e lo studente “ sia realmente accaduto qui, fra noi, nel nostro istituto “Augusto Rghi “di Taranto.